Lasciare i propri fantasmi fuori dalla porta.
Insieme alle scarpe e a tutto ciò che è passato senza lasciare impronta.
mercoledì 29 febbraio 2012
giovedì 23 febbraio 2012
Autobiografia in forma di canzone
E anche questa volta non sono passato a trovarti. Non sono venuto a guardare le lepri che corrono tra le tombe e brucano l'erba della siepe che affonda le radici nelle tue ossa.
Anche questa volta ho fatto tre giri nervosi attorno al cimitero, senza mai fermare la macchina, guardando i cumuli di neve ormai nera e le gambe scoperte delle puttane che battono i chilometri lungo quel muro in mattoni rossi, che separa i vivi dai morti. Gambe bianche e sottili, che mi hanno fatto sentire quasi vivo - e puttana anch'io, nell'abbandono che sento certe sere di gelo -, nonostante la mia vita sia ancora incastrata a quei giorni in cui ti infilavano sotto terra.
Ché da quell'istante non ho mai smesso di cercarti.
Ti ho cercato negli uomini e nei cani, ma nessuno era all'altezza; nello sguardo dei gatti e dei cinghiali, ti ho cercato e poi in tutte le donne che ho avuto: nella forza che mostravano, nella libertà che raccontavano la sera, al telefono, per portarmi via.
E all'unica donna che abbia mai amato davvero avrei solo voluto rubare il padre, per sentirmi figlio di qualcuno per contagio di un amore comune. Ma neanche di questo sono stato capace e sono rimasto orfano.
E pago la tua assenza ogni giorno. Nei passi claudicanti, nell'odio che porto verso il mondo. Nella fame e nella sete.
Anche questa volta ho fatto tre giri nervosi attorno al cimitero, senza mai fermare la macchina, guardando i cumuli di neve ormai nera e le gambe scoperte delle puttane che battono i chilometri lungo quel muro in mattoni rossi, che separa i vivi dai morti. Gambe bianche e sottili, che mi hanno fatto sentire quasi vivo - e puttana anch'io, nell'abbandono che sento certe sere di gelo -, nonostante la mia vita sia ancora incastrata a quei giorni in cui ti infilavano sotto terra.
Ché da quell'istante non ho mai smesso di cercarti.
Ti ho cercato negli uomini e nei cani, ma nessuno era all'altezza; nello sguardo dei gatti e dei cinghiali, ti ho cercato e poi in tutte le donne che ho avuto: nella forza che mostravano, nella libertà che raccontavano la sera, al telefono, per portarmi via.
E all'unica donna che abbia mai amato davvero avrei solo voluto rubare il padre, per sentirmi figlio di qualcuno per contagio di un amore comune. Ma neanche di questo sono stato capace e sono rimasto orfano.
E pago la tua assenza ogni giorno. Nei passi claudicanti, nell'odio che porto verso il mondo. Nella fame e nella sete.
mercoledì 15 febbraio 2012
Desiderata
Di dire la verità non sono mai stato capace.
La pagina bianca mi ingarbuglia le dita sui nodi delle parole, che stringono e ubriacano. Come ora, che vorrei dire che non so più raccontare e invece mi fermo a giocare, a girare intorno alle cose senza chiamarle per nome. E tutto diventa una specie di danza, un bambino che gioca a nascondino, la corsa insensata da dietro la tenda a sotto la scrivania.
Son millantatore, io, e la verità è che vorrei essere dritto. Imparare a chiamare per nome ciò che dentro mi preme.
Questo vorrei, per me, ora.
La pagina bianca mi ingarbuglia le dita sui nodi delle parole, che stringono e ubriacano. Come ora, che vorrei dire che non so più raccontare e invece mi fermo a giocare, a girare intorno alle cose senza chiamarle per nome. E tutto diventa una specie di danza, un bambino che gioca a nascondino, la corsa insensata da dietro la tenda a sotto la scrivania.
Son millantatore, io, e la verità è che vorrei essere dritto. Imparare a chiamare per nome ciò che dentro mi preme.
Questo vorrei, per me, ora.
giovedì 9 febbraio 2012
Giovedì mattina
E' che ci sono persone che mi salvano l'umore con una mezza dozzina di parole:
"Scambio buoni propositi con buone proposte" [cit. Lilli], m'ha detto stamattina.
E io ho riso. Che a scommetterci, quando la sveglia ha suonato, non l'avrei mai fatto.
E io non ci posso fare niente, io le adoro queste persone qua.
Ecco.
"Scambio buoni propositi con buone proposte" [cit. Lilli], m'ha detto stamattina.
E io ho riso. Che a scommetterci, quando la sveglia ha suonato, non l'avrei mai fatto.
E io non ci posso fare niente, io le adoro queste persone qua.
Ecco.
giovedì 2 febbraio 2012
Cambio di consonante
Piove, fuori. Ormai da giorni.
E il solo modo che conosco per sopravvivere all'inv(f)erno è una coperta rossa, un tè caldo nella mia tazza vèrde e una pila di libri con la copertina masticata dal gatto Arturo.
Sognare la rivoluzione, a primavera.
[E mi manca la neve di casa, la città sepolta nel silenzio, la gioia incontenibile di correre nel bianco e sparire]
E il solo modo che conosco per sopravvivere all'inv(f)erno è una coperta rossa, un tè caldo nella mia tazza vèrde e una pila di libri con la copertina masticata dal gatto Arturo.
Sognare la rivoluzione, a primavera.
[E mi manca la neve di casa, la città sepolta nel silenzio, la gioia incontenibile di correre nel bianco e sparire]
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