Il mio regalo, quest'anno, sono tre parole trovate per caso sotto il piatto fumante dei tortellini, la sera di natale.
Tre parole che sono ciò che non sapevo e cercavo da sempre di dire, col mio gesticolare scomposto, con il balbettare delle mani. Anche con il mio disperato fuggire lontano.
Parole che sono ciò che cercavo di dare e l'unica cosa che pretendo per me.
Leggère, lascio che le labbra prendano confidanza coi denti nel ripeterle a voce bassa, in un soffio. Lascio che mi lavino via l'aria crucciata di questi giorni passati lontano da casa: il nome che rende finalmente solida la forma di un pensiero.
E su questo mantra trovo la forza dei passi, uno alla volta: volo ut sis.
Che foto ipnotica!
RispondiEliminaMitico Sant'Agostino, c'aveva anche delle belle idee ogni tanto.
RispondiElimina@Miss Raw, ci son cose bellissime in giro per il mondo.
RispondiElimina@calzino, ma perché, non è di Lego questa frase? E io che mi credevo..