Ci sono giorni che non basta la sabbia a nascondere il segno che gli errori lasciano sulla pelle. Non basta il mare a ripulire. Sono i giorni delle corse disperate in bicicletta - correre forte, solo per tenere sè un passo più indietro -, sono i giorni della sconfitta, come un marchio bruno di sangue sulle spalle.
Perché oggi perdo, io. E sono per prime le parole a colare dal lato della bocca, parole che non dico e cadono a terra come sputo.
Perdo lo sguardo su di me di un occhio attento e chiaro.
Perdo l'equilibrio, poi, e stricio per tre metri sull'asfalto: la carne viva che si intona all'anima.
E perdo il fiato, infine, per una portiera aperta all'improvviso proprio sulle costole, su una strada che sambrava lasciarmi andare via.
Perdo me, stasera, che non mi sono mai trovato.