martedì 15 novembre 2011

Fudeide (ovvero, della stupidità che unisce)

[Interno giorno, un telefono che squilla]
gap: pronti?
fuda: oh, io sto a neipols.
gap: 'mbe?
fuda: stronzo! vabbè, quanto ci metti a venire?
gap: un paio d'ore e sto là.

[3 hours later]
fuda: oh, hai visto?
gap: che?
fuda: è pieno di ciccia baffina, qui.
gap: eeeeh?
fiuda: sì, ciccia baffina, hai presente quando è appena rasata ai lati che...
gap [ridendo]: sì, ho presente, minchione.
fuda: ...
gap: fuda?
fuda: eh?
gap: mi ci stavi proprio a mancare.

[Esterno notte, A1, un telefono che squilla]
gap: e come stai, tu?
epì: e non lo so.
gap: capito, arrivo.
epì: ma no, dai, non c'è bisogno.
gap: sono praticamente già arrivato, quindi non rompere il cazzo.
epì: vado a prendere da bere.

Che poi volersi bene è questa roba qua. Quattrocentoventuno chilometri che scorrono veloci, per ridere insieme, per bere insieme. Per difendersi a vicenda dal buio che arriva troppo presto, in inverno.

7 commenti:

  1. mica è vero che eri già arrivato...
    Epi

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  2. Ma va là che non sei un cretino
    :))

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  3. uguale. Anche io faccio esattamente la stessa cosa. Perchè è bello volersi bene in questo modo ed è bello prendersi cura delle persone a cui vuoi bene.
    La distanza è un qualcosa di relativo, un dettaglio :)

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  4. Che sacrosanta verità! La distanza non conta :)

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  5. @epì, è che mi son perso, poi.

    @alpexex, è che sono drammaticamente bello. ;)

    @miss raw, nonononono, fidati. Un vero cretino.

    @olivia, è che anche tu, forse, sei pazza.

    @nora, basta avere un motore diesel come si deve e le distanze si accorciano un sacco.

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  6. be' sulla mia pazzia ormai non avevo più dubbi :)

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