martedì 31 gennaio 2012

A sangue caldo

Il gelo che copre la strada, la mattina, mi ricorda la sua pelle senza sangue.
Dalla finestra, lo fisso vagamente annoiato, con l'espressione distante che serbo per le piccole cose cattive che talvolta incrociano il giorno. Cerco nel caffé bollente la voglia di buttarmi fuori casa, di muovere i passi necessari fino all'auto, cauti e senza peso, che lasciano tracce leggere, destinate a svanire nel nulla di questo freddo.
Esco, infine, e come un cane infilo il muso nella mia sciarpa colorata, alla ricerca di calore. E di un odore che non è mio, ma che riconosco e mi appartiene fin sotto la pelle.

Aspettare che passino questi giorni è un esercizio che conosco nel dettaglio: ci si copre e ci si lascia andare al vino. Ci si scalda, si fuma e si brinda: che passi la merla, di questo freddo non resterà più nulla, nemmeno il ricordo delle mani gelate.
Gli umani sono animali a sangue caldo. Delle lucertole, francamente me ne infischio. 

[Amichen, tieni botta] 

6 commenti:

  1. qualche lampo negli occhi resta sempre...

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  2. E come dicevo, heee, Febbraio (questa volta con tono di rasserenata rassegnazione - se si può dire)

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  3. La voglia di buttarti fuori casa, ahimé, non la devi cercare nel caffè bollente, ma nel vino che nomini qualche riga dopo.

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  4. @alpexex, forse qualche segno rimane. ma poca roba. è effimero ciò che non ha calore.

    @missraw, alla tua!

    @nora, mi sa che hai ragione tu, che mese di merda!

    @calzino, quasi tutto, ahimé, quasi tutto. alcune cose restano indelebili, ma non certo queste di qui sopra, che sono roba che si squaglia al primo sole.

    @ale[13], è che il vino, la mattina, giuro che c'ho provato!, ma proprio non ce la posso fare..

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