giovedì 19 luglio 2012

Autobiografia in forma di assenza

La chiave nella serratura gira male, come sempre.
Allora bisogna afferrare forte la maniglia e tirare, mentre lentamente si cerca di aprire con un millimetrico movimento a uscire. Un lavoro di precisione, come scassinare ogni giorno il proprio appartamento per poter finalmente levarsi di dosso il peso dei vestiti e ricominciare a respirare l'estate.
Un'estate che poi, in fondo, è solo camminare scalzi ovunque, senza starnutire.
Quando finalmente splanco la porta di casa entro in un forno, dove il gatto arrostisce dormendo ai piedi del letto, in attesa della sera.
Mi accoglie il silenzio e il tuo odore, che avvolge, coprendo di mirtilli la pelle sudata che i vestiti lasciano scoperta mentre cascano rapidi ai piedi, nella penombra del pomeriggio. 
Sento te, ovunque, te che sei andata via: nel profumo delle lenzuola dove mi tuffo stremato dal caldo, tra i pochi fiori che resistono a questo sole, nel frigo colmo e ordinato - non più solo plotoni di birre e alici sott'olio -, nel disordine delle tue cose che si muovono sulle mie.
Non ho mai amato così tanto sapere che tornerai.

14 commenti:

  1. e bravo GAP (bellissimo questo pezzo)
    sono contenta che le cose abbiano preso questa bella piega.
    :D

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    1. grazie. che qui, dopo tanto piegare, qualcosa si raddrizza.

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    2. Detto così sembra un po' ambiguo ;)

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    3. ma io son tonto, e c'ho messo dieci minuti a capire dove stava l'ambiguità..
      rido, ora..
      grazie..
      :P

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  2. Risposte
    1. grazie.
      e poi mi piace il tuo nome.
      volevo dirlo, ecco.

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    2. Oh.. ti piace il mio nome!!
      Sono lusingata..
      Grazie di essere passato da me..

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    3. è un nome bello, i ho buon gusto per i nomi.
      guarda il mio.

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  3. Non era veramente Estate prima di leggere questo post.

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